L’insufficienza renale nei piccoli animali

L’insufficienza renale nei piccoli animali

L’insufficienza renale è l’incapacità dei reni ad assolvere la loro funzione fisiologica.

Si può dividere in insufficienza renale acuta (A.K.I.) e insufficienza renale cronica (C.K.D.).

L’insufficienza renale acuta può insorgere a qualsiasi età, riconosce innumerevoli cause ed è potenzialmente reversibile.
L’insufficienza renale cronica invece, determina un danno strutturale e funzionale, irreversibile e persistente a carico dei reni. L’AKI può evolvere in CKD o sopraggiungere su una CKD (danno acuto su cronico).

L’insufficienza renale cronica si presenta più frequentemente nella popolazione geriatrica.

L’insufficienza renale viene classificata con scala IRIS in IV stadi di gravità crescente.

La stadiazione avviene sulla base delle analisi ematobiochimiche, della pressione arteriosa e della proteinuria.

Veterinario medicina interna animali

Generalmente i pazienti vengono portati in visita quando ormai la patologia è in fase avanzata. Il rene possiede un’enorme capacità compensatoria e le alterazioni ematologiche e le manifestazioni cliniche si evidenziano quando c’è la perdita di circa il 75% della funzionalità d’organo.

Il primo sintomo è la perdita del rene di concentrare le urine che si manifesta con perdita di soluti e conseguente poliuria (aumentata urinazione) e polidipsia (aumento della sete compensatorio).

Man mano che la patologia progredisce sopraggiungono alterazioni più evidenti e gravi come dimagramento, vomito, anemia, gastriti, ulcere gengivali, alito dall’odore uremico a causa degli squilibri esistenti (acido-base, elettrolitici, endocrini, ematopoietici).

L’insufficienza renale può colpire cani e gatti, ma anche animali non convenzionali come conigli, cavie, furetti ecc.

Fino a poco tempo fa la diagnosi di CKD veniva effettuata sulla base della misurazione dei livelli ematici di creatinina e urea, associato ad una valutazione clinica, ecografica e alle analisi delle urine.

Per la grande capacità di compensazione del rene però, la creatinina inizia a subire alterazioni quando c’è perdità già del 25% dei nefroni funzionanti.

Fortunatamente, esiste un nuovo parametro per la valutazione della funzionalità renale nel cane e nel gatto, l’SDMA.

L’SDMA è un marker precoce che riesce a scovare la popolazione di IRIS I nella quale non si hanno ancora alterazioni della creatinina.

La terapia principale si basa su una dieta appropriata affiancata da integratori.

Ulteriori terapie hanno la funzione di tamponare la sintomatologia che si manifesta con il progredire della patologia.

L’efficacia della terapia e il decorso clinico devono essere monitorati con esami ematobiochimici regolari, analisi delle urine e controlli della pressione arteriosa.

L’insufficienza renale cronica è una condizione progressiva ed irreversibile che richiede una diagnosi precoce per limitarne il peggioramento.

Pertanto consigliamo di effettuare regolari esami del sangue, almeno annuali, soprattutto su pazienti a rischio (soggetti anziani, razze a rischio, AKI risolte).




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